Il bilancio condominiale è uno degli strumenti più importanti per garantire trasparenza, controllo e corretta gestione delle spese comuni.
L'articolo 1130 del Codice Civile ritiene che l'amministratore ha l'obbligo di convocare l'assemblea e presentare il rendiconto annuale entro 180 giorni dalla chiusura dell'esercizio. Questo termine serve a tutelare i condomini, consentendo loro di verificare entrate, uscite e stato dei fondi condominiali.
Ma cosa succede se l'amministratore presenta il bilancio in ritardo?
Il ritardo nella presentazione del resoconto può configurarsi come una grave irregolarità, ai sensi dell'art. 1129 C.c., e costituire motivo di revoca giudiziaria dell'amministratore su richiesta anche di un solo condomino.
Tuttavia, non tutti i ritardi hanno la stessa gravità: la giurisprudenza ha chiarito che è necessario valutare caso per caso, tenendo conto delle circostanze che possono giustificare un rinvio, come la mancanza di documenti da parte di fornitori, contenziosi in corso o la gestione di lavori straordinari complessi.
È buona prassi che l'amministratore, in caso di ritardo, informi tempestivamente i condomini e illustri i motivi che impediscono il rispetto dei termini, così da mantenere un clima di collaborazione e fiducia reciproca.
In sintesi, la tempestiva presentazione del bilancio condominiale è un dovere fondamentale per l'amministratore e un diritto essenziale per i condomini.
Una gestione trasparente e puntuale non solo previene conflitti e incomprensioni, ma contribuisce a garantire la serenità e la buona amministrazione del condominio.
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